Roma - Ritardi nella convocazione della Consulta dell’Emigrazione, sospensione dei contributi per soggiorni e corsi di lingua, mancata erogazione di risorse stanziate negli anni passati: queste, in sintesi, le criticità che Gustavo Velis, presidente della Fedelazio, Federazione che riunisce tutte le Associazioni laziali in Argentina, segnala ad Aldo Forte, assessore alle politiche sociali e di famiglia della Regione. "Con la sua ultima newsletter – scrive Velis nella lettera inviata all’assessore – abbiamo letto due notizie importanti. La prima riguarda l’inizio dei lavori di costruzione della Casa dell’Emigrato e del Museo dell’emigrazione del Lazio, il cui progetto lei aveva anticipato nella sua brevissima visita a Buenos Aires nel marzo scorso". Nella Casa dell’emigrato, ricorda Velis, "potranno essere ospitati a prezzi contenuti (quanto?) gli emigrati laziali che intendono far ritorno nel Lazio e realizzare le vacanze di studio per le nuove generazioni. Ammettendo pure che i lavori siano eseguiti in tempi brevi, prevediamo che non sarà disponibile prima della fine del 2013. Nel frattempo, - ricorda il presidente della Federazione – per il settore dell’emigrazione, saranno trascorsi 4 anni della presente Legislatura, durante la quale sono stati cancellati i soggiorni di recupero della lingua italiana per i giovani di origine laziale, svolti con grande successo fino al 2009 ed i soggiorni nelle località del Lazio per gli anziani ultra-sessantenni, che hanno permesso, fino al 2009, che moltissimi emigrati che furono costretti ad abbandonare i loro paesi di origine, potessero rincontrare i loro parenti dopo moltissimi anni e rinsaldare i rapporti". Ora, Velis vorrebbe sapere "come sarà finanziato questo progetto quando, nel frattempo, sono estati tagliati tutti gli interventi all’emigrazione, compresi i contributi per farmaci salvavita. Siamo consapevoli che la Regione è nei guai, ma non riusciamo a capire perché ancora ci siano in dotazione 120 auto blu con 360 autisti. Siamo già alla fine del 2011ed ancora non abbiamo potuto sapere come siano stati stanziati i fondi stanziati nel 2010 e meno ancora quelli del 2011". La seconda notizia segnalata da Velis è il progetto Worl Wide Learning: "affinché possa essere utilizzato dai laziali all’estero – annota – sarà necessario che ogni associazione possedesse un computer; in Argentina non tutte lo possiedono e quelle che ce l’hanno, stanno aspettando da cinque anni che la Regione paghi il relativo contributo". E ancora: "in Argentina si sono svolti i corsi di lingua italiana presso la Dante Alighieri: fin dal 2004 hanno coinvolto circa 700 giovani. Sta finendo novembre ed ancora non sappiamo quale sarà il criterio per il prossimo anno, il che significa che 150 giovani non sanno che fine faranno nel 2012. Il colmo è che ancora non è stato emesso il mandato di pagamento dei corsi determinati nel 2010; dicasi lo stesso del saldo dei corsi del 2010. 14 comitati di tutta l’Argentina stanno reclamando il pagamento dei corsi e nulla ci è stato comunicato dalla Regione. Richiediamo il suo intervento in proposito". Rimanendo in tema, Velis ricorda all’assessore che "per quanto riguarda i contributi di cui all’Art. 7 della LR 23/03 ancora non sono stati pagati quelli approvati nel 2006, 2007, 2008, 2009 e 2010. Richiediamo il suo intervento in proposito". Infine, la Consulta regionale dell’emigrazione: "come previsto dall’art. 9 della LR 23/03, - ricorda Velis – la Consulta dovrebbe essere convocata entro i 45 giorni dell’insediamento del nuovo Consiglio Regionale, ossia 18 mesi fa. Sebbene sia stata inviata la lettera richiedendo la scelta dei Consultori dei diversi paesi, non sono stati ancora stabiliti requisiti necessari. Richiediamo il suo intervento in proposito". Per Velis "è doveroso segnalare la nostra preoccupazione, perché ancora non abbiamo ricevuto una sola risposta alle nostre richieste, né da Lei, né dal Direttore De Filippis, né dalla Dirigente Mazzarella. Ad ogni buon conto – conclude, amaro – crediamo che invece di essere una grande risorsa per la Regione e per l’Italia, come si rileva da ogni discorso ufficiale, siamo un peso morto e come tale essere ignorato completamente". (aise)