Buenos Aires - “Finisce un anno molto difficile per i laziali nel mondo, dai tagli sofferti dal Governo Nazionale si aggiunge il poco interesse da parte del Governo attuale della Regione Lazio nei confronti degli emigrati, dei loro figli e dei loro nipoti.” E’ questa l’amara constatazione con la quale il presidente della Fedelazio argentina, Gustavo Velis, apre la tradizionale comunicazione di fine anno alle associazioni federate. Ed è sui rapporti con la Regione che Velis si sofferma, sottolineando come “in questo caso non si tratta di mancanza delle risorse, bensì di non riconoscere gli emigrati e i loro discendenti come parte attiva della Regione e come una risorsa. Fatto,questo,che, purtroppo, farà consumare una a una le istituzioni laziali nel mondo.” “La mancanza di risposte da parte della Regione e, per essere precisi, dell'Assessore Forte, fa sì che si definiscano le priorità da parte dell’ Italia e questo va a svantaggio delle associazioni.” “Abbiamo inviato” ricorda Velis “molte lettere e documenti alla Presidente della Regione Renata Polverini, come anche all’ Assessorato competente, senza avere nessuna risposta. Siamo quindi convinti che non si tratta di un problema economico ma di una decisione politica da parte della regione di dare priorità ad altri settori più diretti e più vincolati con Italia. Per esempio, leggiamo che per la realizzazione di corsi e progetti per la immigrazione nel Lazio sono stati stanziati importanti fondi e lo stesso per la lingua italiana e manifestazioni culturali. Ma, non per l'emigrazione.” Inoltre, continua il presidente di Fedelazio, “ Alla decisione di non erogare i contributi dei progetti delle istituzioni degli anni 2006/2007/2008 e 2009 , si si è aggiunta la chiusura dei soggiorni degli anziani e dei giovani e, sicuramente, finirà anche il progetto della lingua promosso dalla Dante. Del progetto con l’Università di Bologna,poi, non si sa più niente e non credo che finisca bene.”. D’altra parte, sottolinea infine Velis, “ Nemmeno esistono comunicazioni formali per le associazioni da parte della Regione e le poche che ci sono arrivano in forma individuale e informale, rendendo l’idea del disordine e della mancanza di rispetto verso le istituzioni laziali di tutto il mondo.”. Da parte nostra, come Fedelazio, sottolinea il presidente “abbiamo realizzato sforzi istituzionali e individuali in tutti i sensi, senza avere risposta ; la mancata costituzione della Consulta è,poi, un fatto fondamentale che mette in evidenzia la totale disattenzione nei confronti della istituzione e dei suoi membri. Si tratta,oltretutto, “ ribadisce Velis “di un fatto illegale dato che la Legge è molto chiara in quel senso.” “Rimane solo” constata con sconsolata amarezza Velis “aspettare e proseguire nel manifestare contro questa politica e quelle persone che cercano di far sparire questo “capitolo” dello Statuto della regione Lazio e la stessa Legge che ci tutela. È vero che esistono altri cammini per i quali le nostre realtà associative e di rappresentanza possono evitare di morire, come la presentazione di progetti ai Ministeri italiani, alle Provincie, ai Comuni; o, come anche cominciare a relazionarci qui nel nostro Paese, l’Argentina, senza dover “aspettare” qualcosa dall’Italia, per esempio, cominciando a lavorare con i Ministeri a livello nazionale o provinciale. Questo, però, dipende da ciascuna associazione e dal tempo che essa desidera mettere a disposizione.” Velis,infine, conclude la comunicazione di fine anno inviando “a tutti un “Buon Natale” e l’augurio che il 2012 cambi in meglio a beneficio di tutti quelli che compongono la Fedelazio.”. (aise)