CONSULTA REGIONALE PER L’EMIGRAZIONE
VERBALE SEDUTA DEL 24/10/2006
Il Giorno 24 Ottobre 2006, presso la sede della
Regione Lazio, Presidenza della Giunta, in via Cristoforo Colombo
212, si è riunita la Consulta Regionale per l’Emigrazione,
convocata con nota n°113494 del 11/11/2006, per la discussione
del seguente O. d. G.:
1. Approvazione Piano Triennale degli interventi
in materia di emigrazione 2007/2009;
2. Varie ed eventuali.
Sono presenti:
· Grosso Maria Antonietta Presidente Consulta
· Mandarelli Alessandra Assessore Politiche
Sociali
· Ciaraldi Wanda Consigliere Regionale
· De Lillo Stefano Consigliere Regionale
· Fiorito Franco Consigliere regionale
· Lucherini Carlo Consigliere Regionale
· Peduzzi Ivano Consigliere regionale
· Armignacca Julia UIL Regionale
· Bentincontri Antonio Consultore Australia
· Bove Guglielmo Amministrazione Provinciale
Latina
· Carloni Sergio CGIL Regionale
· Cascioli Guglielmo Consultore Svizzera
· De Santis Enzo Movimento Cristiano Lavoratori
· Di Mambro Giovanni Consultore Francia
· Di Martino Raffaele Unione Italiani nel
Mondo
· Di Mauro Emiliano Consultore Argentina
· Di Stefano Giuseppe ANCI Lazio
· Malpassi Alfredo Patronato INCA-CGIL
· Mancini Diego Associazione Laziali nel
Mondo
· Mancini Gianfranco Consultore Germania
· Pagliaro Rocco Consultore Belgio
· Pitzoi Antonio Patronato ACLI
· Provenzani Luigi Consultore Argentina
· Roscioli Gino ANCI Lazio
· Sartoretti Francesco Consultore Venezuela
· Soru Maurizio Patronato ITAL-UIL
· Valeri Mario Patronato INAS-CGIL
· Volpini Roberto ACLI
· Zucca Maria Beatrice Amministrazione Provinciale
Roma
· Vacca Bruno Esperto
· Notarianni Giovanni Esperto
· Giuliani Gennaro Esperto
Sono presenti, inoltre, in rappresentanza della
struttura, il Dr. Fiorito Mario, Direttore della Direzione Regionale
Servizi Sociali, la Dr.ssa Palazzi Paola, Dirigente dell’Area
Emigrazione.
Il Presidente della Consulta Regionale per l’Emigrazione
Grosso Maria Antonietta, apre i lavori alle ore 16:00.
Informa la consulta della recente scomparsa di
Italo Colafranceschi, rappresentante delle Associazioni degli emigrati
dell’Uruguay, chiede di osservare un minuto di silenzio in
sua memoria e da la parola al Consultore per l’Argentina,
Provenzani Luigi, per una breve commemorazione.
“Italo, nato a Montevideo nel 1952, nel
seno di una famiglia d'emigrati, ( il padre, Ennio, era originario
di Giuliano di Roma, in Provincia di Frosinone) è stato senz'alcun
dubbio, uno degli esponenti più in vista della comunità
italiana di Montevideo.
Nel 1976, si sposo con Anahi, sua inseparabile
compagna di tutta la vita e formarono una bellissima famiglia, nella
quale nacquero, Gina Lodia e Bruno Ennio; famiglia che per lui è
stata la ragione principale della sua vita, "per loro e con
loro lui viveva".
Musicista di famiglia, nella sua gioventù,
insieme a suo padre Ennio, il fratello Claudio e i propri cugini,
dette vita ad una orchestra, con la quale precorreva tutto il paese;
ma negli anni della dittatura non si poteva suonare liberamente,
così che con un gruppo d'amici decise di realizzare un programma
televisivo che parlasse d'Italia e trasmettesse musica italiana.
Iniziò negli anni '80 a collaborare alla
realizzazione di trasmissioni RAI a La Plata. Nel 1983 la RAI arriva
in Uruguay, e lui, nell’ '85 iniziò a trasmettere musica
per gli italiani che abitavano nel paese.
Nacque così "Zoom Italiano", trasmesso
dalla tv nazionale Tveo, "Italia Italia" e da quella privata
Montecarlo TV, insieme al programma radiofonico "Italianissimo"
sull'emittente statale radio CX 38 Sodre.
Tre programmi dedicati agli italiani di Uruguay
ed agli amanti della cultura e della lingua italiana.
Più di vent'anni di giornalismo radiotelevisivo
rivolto alla comunità; due decadi di lavoro sempre al servizio
della collettività italiana d'Uruguay.
Negli ultimi anni era diventato anche un provetto
organizzatore di Miss Italia nel Mondo e, l'anno scorso, riuscí
a portare una bella ragazza italo-uruguyana ad essere Reginetta
delle Comunitá Italiane nella Garfagnana.
Aveva affrontato con forza d'animo la recente scomparsa
di suo padre dalla quale si era ripreso accompagnato dall'affetto
della propria famiglia, portando avanti con impegno e dedizione
tutte le sue attività professionali e di volontariato con
la comunità italo-uruguayana.
Con la stessa decisione e volontà, ha affrontato
la campagna per le elezioni Parlamentari ottenendo quasi il 50%
dei voti d'Uruguay.
Luigi Pallaro, gli aveva dato l'appoggio per la
sua campagna, e lui, con la solita umiltá e passione, aveva
profuso tutto il suo impegno, arrivando come secondo nella lista
di Pallaro, un successo che neanche lui prevedeva.
Era membro dell'esecutivo del Comites di Montevideo,
massimo dirigente dell'Associazione Laziale di Montevideo e Consultore
per l'Uruguay della Regione Lazio. Da ormai una trentina d'anni,
era parte della comunitá italiana come la pasta, come la
pizza, come l'Associazione Laziale, come il COMITES, come la Casa
degli Italiani, insomma Italo era parte della nostra identitá
Per chi abbia avuto l’occasione e l'onore
di conoscerlo da vicino, di lavorare assieme, la sua morte lascia
un vuoto incredibile..
E per di piú portava un nome inconfondibile
per ogni Italiano...Italo Colafranceschi, una persona che aveva
ancora tanto da dirci e tanto da darci.”
Interviene l’Assessore Mandarelli Alessandra
che esordisce salutando i partecipanti.
Passa quindi ad illustrare il Piano Triennale 2007-2009
degli interventi in materia di emigrazione, precisando che tale
piano è stato già sottoposto al Comitato Esecutivo
della Consulta stessa nella riunione del 26.09.06, dove sono stati
ricevuti dei suggerimenti che in parte sono stati recepiti così
come saranno prese in considerazione le idee e i suggerimenti che
perverranno dalla Consulta stessa. In merito al piano, evidenzia
come nello stesso trovi spazio l’attenzione per gli interventi
di carattere sociale indirizzati alle comunità laziali all’estero
che si trovano in condizioni di disagio. Sottolinea in particolare
la scelta di continuare a realizzare i soggiorni per gli anziani
emigrati, nella considerazione del carattere sociale di tale iniziativa.
Allo stesso modo, ritiene doveroso continuare la
realizzazione dei corsi di lingua italiana sia all’estero
che in Italia tramite i soggiorni-studio per i giovani, in quanto
tale intervento è fondamentale per mantenere le radici e
l’identità laziale nelle comunità all’estero.
Tenuto conto delle numerose richieste di sostenere l’imprenditoria
giovanile all’estero, come ad esempio l’apicoltura in
Argentina, ritiene importanti gli interventi diretti ai giovani
nei Paesi ospitanti in quanto le comunità all’estero
vivono la realtà del paese che li ospita e quindi sono da
considerarsi essenziali le attività che si svolgono in tali
territori.
Prende la parola il Presidente della Consulta Grosso
Maria Antonietta, che illustra i risultati della riunione del Comitato
Esecutivo della Consulta, ponendo l’attenzione sulle modifiche
attuate nel piano rispetto ai suggerimenti ricevuti in sede di Comitato.
Esprime la propria soddisfazione per la programmazione in quanto
è stato dato molto spazio alle iniziative rivolte ai giovani.
Apre la discussione su tale punto dell’o.d.g.
Interviene Bove Guglielmo (Amm.ne Provinciale Latina),
il quale ringrazia i rappresentanti della struttura regionale e
porta il saluto del Presidente della Provincia di Latina; passa
quindi ad evidenziare il fatto che la Provincia pontina, dopo quella
di Frosinone, ha il numero più alto di emigrati (circa 25.000
iscritti all’A.I.R.E.) che la Provincia sta cercando di riavvicinare
anche tramite il coinvolgimento dei rappresentanti dei laziali all’estero
presenti in consulta.
Informa che, al riguardo, l’Amministrazione
Provinciale di Latina ha in atto una ricerca in materia, che sarà
presentata alla fine di Gennaio, con la realizzazione di una conferenza
finale nella quale saranno illustrati i risultati di tale studio.
Rispetto al piano triennale degli interventi, nell’affermare
che ne condivide le linee generali, chiede comunque che, in una
fase successiva, tale piano sia portato sul territorio, al fine
di renderlo un momento di discussione nelle province o, più
ancora nei distretti,come ad esempio in quello di Gaeta e Formia,
dove c’è un hinterland di piccoli paesi che hanno un
numero di emigrati pari a quello dei residenti. Ritiene che sia
un tentativo non facile, ma quantomeno doveroso ai fini di un coinvolgimento
del territorio regionale.
Interviene Armignacca Julia ( UIL Regionale ),
la quale mette in evidenza il fatto che le richieste di modifica
al piano triennale, presentate in sede di Comitato Esecutivo, di
cui è membro, sono state più numerose di quelle accolte;
continua facendo riferimento alla parte del piano
relativa all’istituzione “Casa dell’Emigrante”,
ovvero “ Tipologia degli interventi attribuibili ad altri
enti od organismi” e propone che la scrittura seguente “si
auspica che nel triennio di riferimento del seguente piano, l’associazione
attualmente composta da 36 Comuni che operano nei distretti socio/sanitari
FR/C e FR/D sia in grado di ampliare il proprio grado di intervento..”
venga sostituita con: “entro il 2007 l’Associazione
intercomunale Casa dell’Emigrante, dovrà coinvolgere
tra i propri componenti tutte e 5 le province laziali così
da poter garantire la rappresentanza di tutto il territorio regionale,
in regime di sussidiarietà, le Province devono prevedere
la ripartizione per programmare interventi………….”.
Chiede di accogliere tale richiesta di modifica
in quanto, con il testo attuale del Piano, si rappresentano solo
36 Comuni e non tutto il territorio regionale.
Interviene Palazzi Paola ( Dirigente Area Emigrazione
), specificando che tale suggerimento è stato recepito: l’intenzione
è di allargare la prestazione dei servizi a tutto il territorio
regionale. I Comuni che vorranno aderire all’Associazione
Intercomunale possono presentare domanda e verranno accolti all’interno
dell’Associazione stessa, previa modifica della D.G.R. n°1046,
prevedendo, anche, la partecipazione dei consultori come tecnici.
Per quanto riguarda le attribuzioni delle competenze regionali alle
province, afferma che ciò è espressamente vietato
dalla L.R. 14/99 – “Organizzazione delle funzioni a
livello regionale e locale per la realizzazione del decentramento
amministrativo”.
Interviene nuovamente Armignacca Julia che, citando
un altro punto dello stesso paragrafo del piano, e precisamente:
“ …… Si ritiene che i servizi necessari da erogare
dovranno riguardare i seguenti ambiti: consulenza legale, fiscale,
amministrativa, pensionistica e scolastica. In merito, si ritiene,
ai fini di una maggiore efficacia delle prestazioni fornite, che
l’Associazione intercomunale instauri un regime di collaborazione
con i Patronati a carattere nazionale, presenti nella Consulta per
l’emigrazione………………”,
chiede che venga modificato come segue:
““ l’Associazione Intercomunale
con i Patronati a carattere nazionale ….”
in modo che sia anche il patronato a gestire tali
servizi sempre tramite l’associazione intercomunale Casa dell’Emigrante.
Interviene Lucherini Carlo ( Consigliere Regionale
), che prende spunto dall’intervento precedente affermando
che alcune richieste avanzate in sede di Comitato Esecutivo, come,
per esempio, un maggior raccordo tra gli interventi regionali e
i Patronati presenti in Consulta, così come già illustrato
da Armignacca Jiulia siano di fondamentale importanza; il secondo
aspetto sul quale richiama l’attenzione è il ruolo
dell’associazione intercomunale Casa dell’Emigrante:
la Regione Lazio, afferma, non può pensare di effettuare
interventi di assistenza solo per gli emigrati provenienti dalle
province di Frosinone e Latina, ma considerare allo stesso livello
quei cittadini emigrati provenienti dalle restanti province del
Lazio.
Sottolinea come l’impostazione attuale dell’Associazione
intercomunale limiti la possibilità di intervento regionale
per quegli enti non aderenti a tale Associazione. La proposta inserita
nel Programma triennale, in merito a ciò, - continua- appare
“debole” ed auspica una scala di interventi più
ampia, mettendo insieme le iniziative delle province e dei comuni
in un ottica di sussidarietà. Ritiene necessario ampliare
il campo territoriale dell’associazione intercomunale, tenendo
presente, afferma, che la maggior parte dei Comuni del Lazio non
è neanche a conoscenza di tale Istituto; suggerisce, quindi,
al fine di ovviare questa mancanza di conoscenza, la realizzazione
di una conferenza in ogni provincia con la finalità di avviare
questo processo di interazione tra il resto del territorio regionale
e la Casa dell’Emigrante.
Avanza quindi la proposta formale all’Assessore
di realizzare entro il limite temporale della presente legislatura
una Conferenza regionale dei laziali all’estero.
Prende la parola Volpini Roberto ( A.C.L.I. ),
che dopo aver preso atto di alcune modifiche apportate al piano
in sede di Comitato esecutivo, sottolinea come diventi difficoltosa
l’analisi del Programma triennale senza un vero e proprio
piano finanziario degli interventi da realizzare nel triennio; evidenzia
come nella proposta di Programma triennale non sia riconosciuto
a pieno il valore dell’associazionismo, ed i valori di autonomia
e pluralismo ad esso connessi; afferma che, secondo il suo parere,
ci sia un accentramento delle funzioni nell’associazione intercomunale
Casa dell’emigrante, ritenendo corretto e legittimo, al riguardo,
l’intervento precedente di Julia Armignacca. Chiude il proprio
intervento auspicando a partecipazione della Regione Lazio alla
Conferenza internazionale dei giovani italiani nel mondo, indetta
dal C.G.I.E. nell’anno 2007, anche per cercare di recuperare
fondi per iniziative rivolte ai giovani laziali all’estero.
L’Assessore Mandarelli Alessandra, in risposta
alla richiesta di Volpini, di un piano finanziario per gli interventi
da realizzare, afferma che gli stessi saranno previsti negli aggiornamenti
annuali al piano triennale.
Interviene la dott.ssa Palazzi Paola (Dirigente
Area Emigrazione), che, per chiarire quanto posto negli interventi
precedenti, afferma che la Regione Lazio, nel perseguire le finalità
indicate nella L.R.23/03, nel demandare le funzioni deve attribuirle,
secondo il principio della sussidiarietà, all’ente
più vicino al cittadino, ovvero ai Comuni. Di conseguenza,
la Regione non può delegare determinate funzioni alle Associazioni
nazionali o ai Patronati; nel recepire quanto richiesto da tali
organismi nel corso del Comitato esecutivo, si è ritenuto
giusto far dialogare “sinergicamente” l’Associazione
Intercomunale Casa dell’Emigrante che attualmente rappresenta
36 Comuni, in vista anche dell’aumento dei Comuni aderenti,
con le Associazioni nazionali e i Patronati che si occupano di emigrazione.
Interviene il dott. Fiorito Mario ( Direttore Direzione
Regionale Servizi Sociali ),
il quale, ad ulteriore chiarimento di quanto detto
in precedenza dalla dirigente dell’area, afferma che la Regione
“promuove” l’associazionismo tra Comuni per l’esercizio
delle proprie funzioni, i quali invece di esercitarle singolarmente
le amministrano in forma associata. La Regione – continua
- “può affidare” la gestione di alcuni tipi di
attività, di cui è titolare, a soggetti riconosciuti,
nel caso specifico anche alla associazione intercomunale in quanto
struttura già esistente e con le competenze necessarie. Ritiene
non possibile l’ingresso diretto delle Amministrazioni Provinciali
nell’Associazione dei Comuni in quanto sono diverse le funzioni
e le finalità degli Enti.
Interviene Provenzani Luigi ( rappresentante associazioni
emigrati Argentina ), Inizia con l’affermare la condivisione
delle linee guida del Piano Triennale, quindi pone l’attenzione
sull’importanza di un accordo tra gli assessorati regionali
per ottimizzare i programmi e trovare nuove risorse per le politiche
inerenti l’emigrazione. Condivide, anche, nella proposta presentata,
l’eliminazione delle manifestazione da realizzare all’estero,
in quanto le considera un inutile spreco di fondi. E’ necessario,
secondo il Consultore, inserire la Regione Lazio nel programma di
cooperazione dell’Ambasciata Italia, affinché si passi
alla fase di concretizzazione delle iniziative sul territorio, nel
caso specifico in Argentina. In riferimento ai corsi di lingua italiana,
da realizzare in Argentina in convenzione con l’istituto Dante
Alighieri, nel rilevare che nel Programma non è indicato
l’importo finanziario, afferma la necessità di assegnare
un finanziamento maggiore a tale intervento per dare continuità
ai corsi iniziati negli anni precedenti, nonché per permettere
la partecipazione alle Associazioni da poco iscritte al Registro
regionale. Passa quindi all’analisi delle modalità
di realizzazione dei soggiorni per anziani emigrati, chiedendo che
nell’assegnazione del numero dei partecipanti non vengano
inserite le figure degli accompagnatori. Conclude proponendo il
rinnovo della convenzione con l’O.I.C.S. al fine di dare continuità
ai progetti già avviati tramite l’aumento dei finanziamenti.
Per ultimo, in considerazione dei forti ritardi dei rimborsi delle
spese previste per i consultori partecipanti, auspica che si possano
rimborsare le somme dovute a chiusura dei lavori della Consulta.
Interviene Giuliani Gennaro (esperto), che nel
mettere in evidenzia la centralità dell’associazionismo,
rileva come, nel Programma triennale proposto sia fondamentale la
parte culturale/sociale; ritiene tuttavia necessaria, annualmente,
la verifica e la valutazione degli interventi attuati, al fine di
indirizzare meglio gli stessi negli anni successivi. Ritiene importante
valorizzare gli interventi socio/assistenziali da effettuare in
Argentina e Uruguay e rivolti soprattutto agli anziani, da effettuare
tramite le Associazioni ivi operanti e anche in accordo con altre
Regioni.
Interviene Roscioli Gino (Anci ) che nell’illustrare
la sua esperienza passata di Sindaco di un Comune in terra ciociara
, rileva l’importanza dei Comuni nel rapporto con i propri
cittadini emigrati e il fatto che gli stessi, nel momento in cui
rientrano si rivolgono direttamente ai Comuni; proprio per questo,
considera importante l’associazionismo tra i Comuni e quindi
l’Associazione Intercomunale “Casa dell’Emigrante”
quale strumento più idoneo per una risposta immediata ai
soggetti che rientrano.
Interviene De Lillo Stefano (Consigliere Regionale),
che pone l’accento sulla necessità di un incontro annuale
tra la Regione e i giovani discendenti di emigrati e dichiara la
sua approvazione al Programma triennale.
Interviene Bentincontri Antonio (rappresentante
associazioni emigrati Australia), che ringrazia l’Assessore
e tutti componenti della struttura per il lavoro svolto e afferma
che, nonostante le scarse risorse, si ritiene soddisfatto del piano
triennale. Considera superato il termine “emigrante”
e propone di cambiare la dicitura dell’Associazione Intercomunale
da “Casa dell’Emigrante” a “Casa dei Laziali
nel Mondo”. Rappresenta l’opportunità che la
prossima “Giornata dei Laziali all’Estero” si
svolga in provincia di Latina e, più precisamente nel Comune
di Roccamassima.
Interviene Valeri Mario (Patronato INAS –
CISL), che dichiara di astenersi dal voto poiché non ritiene
equo affidare le funzioni di informazione e assistenza per gli emigrati
alla sola “Casa dell’Emigrante”, in quanto considera
problematico l’utilizzo di tale struttura da parte di un emigrato
che rientra, ad esempio, nella provincia di Viterbo. Avanza quindi
la proposta, nella considerazione del fatto che si è all’inizio
della legislatura regionale, che la Giornata dell’Emigrante,
per un criterio di coinvolgimento territoriale, venga realizzata
ogni anno in una Provincia diversa.
Interviene Carloni Sergio (CGIL Regionale), che
esprime condivisione per lo spirito e la filosofia del Piano Triennale.
Mette tuttavia in evidenza due punti nel quale lo stesso Piano è
carente: il primo costituito dalla assenza di indicazione delle
risorse finanziarie assegnate ai vari interventi, che dovrebbero
essere conosciute dalla Consulta, il secondo riguarda il mancato
coinvolgimento, da parte della Regione, negli interventi in materia
di emigrazione, di tutto il territorio regionale e quindi anche
delle altre Province oltre che la Provincia di Frosinone.
Interviene Mancini Diego (Associazione Laziali
nel Mondo), condivide le linee guida del piano triennale, considera
valida l’associazione Intercomunale “Casa dell’Emigrante”
in quanto l’unica realtà esistetene e operativa. Chiude
ringraziando i membri della struttura presenti.
Interviene Di Mambro Giovanni ( rappresentante
Associazioni Francia), che suggerisce, nella considerazione dei
pochi fondi destinati dall’Amministrazione regionale agli
interventi in materia di emigrazione, di aumentare la quota di partecipazione
dei Comuni che aderiscono all’Associazione intercomunale,
ovvero portare tale quota da 0,50 centesimi di euro per ogni iscritto
all’A.I.R.E. a 1 euro cadauno, anche per dare un valore al
servizio svolto dall’Associazione che rende più leggero
il lavoro amministrativo dei Comuni aderenti.
Interviene Di Stefano Giuseppe (A.N.C.I. Lazio),
esprime pare favorevole per il piano triennale e dichiara di considerare
giusto realizzare la giornata dell’emigrante in un Comune
della Provincia di Latina.
Il Presidente della Consulta Regionale per l’Emigrazione
Grosso Maria Antonietta, mette ai voti l’approvazione del
Piano Triennale degli interventi in materia di emigrazione 2007/2009:
Votanti N° 26 ( hanno lasciato i lavori i consiglieri
Lucherini, Fiorito e Ciaraldi)
Favorevoli: N° 20
Astenuti: N° 3
Contrari: N°1
Il Presidente dichiara approvato a maggioranza
il Programma triennale e chiude la seduta della Consulta Regionale
per l’emigrazione alle ore 17:30.
Il Segretario della Consulta
Giuseppina Cardarelli
VISTO
Il Dirigente dell’Area
Dott.ssa Paola Palazzi
|